giovedì 22 novembre 2012

NOTABILI O FURBACCHIONI ?

Hanno impiegato molto tempo a fare le prove di dialogo, ma finalmente ce l’hanno fatta!  Improvvisamente dopo tanti incontri, scontri e tentennamenti i nuovi manager del  marketing mediatico hanno fatto le quadre. Gli esperti del lobbismo  politico, sociale e sindacale,  gli invisibili sviluppatori  della  rete, cominciano a far emergere all’attenzione del grande pubblico il frutto del  paziente lavoro.  Ed ecco che una alla volta, in previsione dello scontato ballottaggio delle primarie del PD e la  risibile superflua rincorsa di quelle del PDL di Alfano, si  presentano i salvatori, gli innnovatori della politica del nostro Paese. 

Tutti rigorosamente sostenuti, guidati  e controllati a vista da ciò che resta delle vecchie caste partitiche in via di disfacimento, sponsorizzati dalle grandi famiglie, appoggiati da organizzazioni, organismi, carismi e fratellanze,  agitano il  vessillo della continuità e della  fedeltà per Mario Monti o, al contrario, si oppongono in maniera più o meno accesa alla sua Agenda, che avrebbe condotto il paese nel baratro della disoccupazione e  al disastro della recessione.  Italia Futura, Verso la Terza Repubblica, i Sindaci Arancione, Fermare il declino, Verso Nord, Moderati in rivoluzione, ecc… chi più ne più ne metta,  presentano i loro documenti, gli spot, le precisazioni, le indicazioni e gli slogan. Per cercare di attrarre consensi e salvare il paese dall’antipolitica, dalle Cinque stelle e, soprattutto, per tentare di riportare gli elettori alle urne cercando di fare dimenticare ciò che è sotto gli occhi di tutti:   gli sperperi, le ingiustizie, gli intrallazzi, le malefatte, le vacuità e la irresponsabilità del personale politico che tutt’oggi ad altro non pensa che a conservare se stesso.
Interessante l’impegno del presidente della Ferrari: dopo tentennamenti e giuste riservatezze, uno staff di cervelli appositamente insediati nella  Fondazione  Italia futura, coadiuvati da un vasto apporto di esperienze clerico-social-sindacali, con un generico proclama annunciano di voler dare, attraverso una forza di centro, nientemeno che fondamento  democratico ed elettorale al  Monti-bis. Mentre in apparente controtendenza, spostandoci dal centro verso destra, nel PDL non vogliono un Monti-bis, ma un Governo diverso e alternativo alla sinistra, che rappresenti la guida  di tutti i moderati. Pensate: per una ipotesi del genere anche  Alfano il federatore farebbe un passo indietro. C’è veramente di che riflettere! Se da un lato ci sono appoggi di esperienza  interessanti come i responsabili  di diversi Movimenti cattolici,  Governatori di regione, Assessori, consiglieri comunali, qualche ex sottosegretario e quant’altri della casta pronti al ripescaggio, dall’altro si sommano adesioni di professionisti, imprenditori, artigiani, cittadini in buona fede  provenienti dalla società civile che meritano rispetto e apprezzamento. In realtà il vero problema risiede nella credibilità delle iniziative e nella affidabilità di chi ritiene di poterle sostenere.
I partiti della seconda Repubblica  avevano  abituato l’elettore alla chiamata al voto, prima di ogni tornata elettorale si rinnovava il rito del coinvolgimento, delle  buone intenzioni e delle promesse. Una volta ottenuto il voto, chi si è visto si è visto, l’onorevole arriva in Parlamento e così fino alle prossime votazioni. Di questo passo abbiamo assistito( scusate per la semplificazione) a tangentopoli, alla scomparsa dei partiti ideologici tradizionali, alla nascita di quelli personali e padronali con Governi di centro sinistra, centro destra, centro sinistra e ancora di centro destra, fino all’emersione disastrosa del debito pubblico e del marciume e malcostume dei partiti attuali e delle istituzioni. Oggi il paese ha bisogno di rigenerare e ricostruire la sua struttura politica e far rinascere i partiti politici(1),previsti dalla Costituzione, secondo le regole costituzionali e la migliore esperienza fin qui accumulata, badando all’interesse comune e al bene del paese. Gli attuali esponenti  dei partiti non sono stati in grado di realizzare il cambiamento e dettare le regole necessarie, né sono ancora in grado di emanare una legge elettorale che segni l’inizio di una  seria e rigorosa rinascita. Hanno piegato e condizionato il Governo Tecnico del Prof. Monti al limite della sostenibilità, al punto che le poche riforme abbozzate sono spesso risultate distorte o logorate, come sta’ avvenendo per le Provincie, e nessun taglio reale ai privilegi della casta è stato effettuato, nonstante  l'attenta vigilenza del Presidente Napolitano. I condizionamenti dell’apparato burocratico sono talmente connessi ed invasivi da rapportarsi paradossalmente con il  fenomeno malavitoso e il conflitto di interessi, per far
sembrare quasi impossibile pensare nel breve periodo ad una ipotesi di reale riforma. Fermiamoci a riflettere seriamente, se non sia davvero necessaria una fase costituente! Qualunque sia la legge elettorale con la quale si dovrà  andare a votare, il voto  nelle mani dei cittadini è forse l’unica ancora di salvezza per liberare questo nostro Paese.

(1) Articolo 49:Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale [cfr. artt. 18, 98 c. 3, XII c. 1].
Articolo 98: I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione. Se sono membri del Parlamento, non possono conseguire promozioni se non per anzianità. Si possono con legge stabilire limitazioni al diritto d'iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i militari di carriera in servizio attivo, i funzionari ed agenti di polizia, i rappresentanti diplomatici e consolari all'estero.

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